Esoscheletri per non 'perdere l'equilibrio': ecco i primi test

Presso il centro di riabilitazione “Don Carlo Gnocchi” di Firenze l’Università di Pisa e l’Epfl stanno testando un esoscheletro nato per permettere alle persone fragili o anziane di aumentare le proprie facoltà motorie. Ma quali sono le implicazioni etiche di questo progetto?

 

I ricercatori dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e quelli dell’Epfl (École Polytechnique Fédérale de Lausanne) hanno progettato un esoscheletro robotico per permettere alle persone fragili o anziane di aumentare le proprie facoltà motorie. L’esoscheletro può anche aiutare anziani e disabili a non perdere l’equilibrio mentre camminano e, al momento, è in fase di sperimentazione presso il centro di riabilitazione “Don Carlo Gnocchi” di Firenze. Questa nuova tecnologia potrebbe essere l’inizio di un nuovo percorso destinato a creare nuovi esoscheletri in grado di interagire con l’uomo in vari campi.

A Scuola di Robotica siamo molto favorevoli alle tecnologie nate con l’obiettivo di aiutare le persone con disabilità e gli anziani tuttavia, quando si parla di esoscheletri, siamo anche piuttosto reticenti. Infatti gli esoscheletri nati con scopi riabilitativi potrebbero evolversi in strumenti per potenziare il corpo umano, specialmente in ambito militare e questo potrebbe aprire numerose incognite che potrebbero coinvolgere l’equilibrio mondiale. Ovviamente sono scenari apocalittici e prematuri tuttavia è necessario porsi queste domande finchè questi progetti restano tali.

L’esoscheletro progettato dall’Università di Pisa e dall’Epfl, e descritto dalla rivista Scientific Reports, ha una struttura molto leggera e può essere adattato alla taglia di ciascuna persona. In meno di sessanta secondi il robot è in grado di ‘misurare’ le caratteristiche fisiche del soggetto. Come riporta il sito SkyTg24 “secondo i ricercatori che l’hanno progettato e anche i pazienti che hanno già testato il dispositivo all’Istituto Don Carlo Gnocchi, l’esoscheletro non provocherebbe alcun disturbo, soprattutto quando si mantiene una camminata regolare”. Infatti, all’interno dell’esoscheletro, è stato inserito un algoritmo che identifica i movimenti differenti da quelli registrati in precedenza e, grazie a questo algoritmo, previene eventuali cadute.

Nonostante le critiche generali riportate in apertura, questo esoscheletro potrebbe essere un device rivoluzionario per coloro che hanno difficoltà motorie e disabilità che precludono la camminata. Questo sottolinea ancora una volta come la robotica possa influire positivamente sulla qualità della vita delle persone, tuttavia è necessario, ed è importante sottolinearlo, ricordare quanto pericolosi possano diventare questi device.

Gianluca Pedemonte