L'alta concentrazione tecnologica può influire sulla diffusione dell'autismo?

Secondo uno studio condotto da Simon-Baron Cohen e da Rosa Hoekstra la diffusione delle industrie e delle tecnologie potrebbe influire sulla diffusione del disturbo dello spettro autistico

 

All’interno di questa piattaforma abbiamo discusso moltissimo delle relazioni che esistono tra la tecnologia e l’autismo. Questo rapporto è stato ormai studiato da molti ricercatori che desiderano approfondire questo tema e che ritengono che le tecnologie possano aiutare le persone affette dal disturbo dello spettro autistico.

Il Professor Simon Baron-Cohen, uno dei massimi esperti mondiali sull’autismo, insieme ad un team di esperti, ha pubblicato nel 2011 uno studio secondo il quale l’autismo sarebbe più diffuso nelle zone ad alta concentrazione tecnologica.

Baron-Cohen è uno psicologo che da anni promuove l’idea dell’autismo come disordine esclusivamente genetico e sostiene che la maggiore diffusione attuale sia dovuta a nuovi e migliori criteri diagnostici (se volete saperne di più sulla diffusione dell’autismo cliccate qui).

Insieme a Rosa Hoekstra, una ricercatrice olandese, ha analizzato le informazioni diagnostiche su 62.500 bambini in tre regioni di dimensioni simili in Olanda: Eindhoven, Utrecht e Haarlem. Durante la ricerca hanno scoperto che “le condizioni dello spettro autistico” (ASC) erano superiori nel distretto industriale di Eindhoven (229 per 10.000 bambini) rispetto a Haarlem (84 per 10.000) e Utrecht (57 per 10.000).

Lo studio ha analizzato anche le condizione di altri disturbi infantili dello sviluppo come il disturbo da deficit di attenzione e la disprassia (alterazione della capacità di compiere un movimento volontario, ndr) ed entrambi questi casi di studio hanno evidenziato livelli di prevalenza simili a quelli registrati per l’autismo. Secondo questo studio pertanto l’autismo sarebbe più comune nelle persone maggiormente orientate alle materie come l’ingegneria, la fisica, l’informatica e la matematica. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sul Journal of Autism and Developmental Disorders.

Questi risultati sono in linea con l’idea che nelle regioni in cui i genitori gravitano verso posti di lavoro che coinvolgono una forte ‘sistematizzazione’, come ad esempio il settore IT, ci sia un più alto tasso di disturbo autistico tra le nuove generazioni“, ha dichiarato Baron-Cohen al Financial Times.

Precedentemente uno studio condotto dal Cambridge’s Autism Research Centre aveva dimostrato l’esistenza di un’associazione familiare tra il “talento” per la sistematizzazione e il disturbo dello spettro autistico, in quanto, molto spesso, padri e nonni di bambini affetti dal disturbo sono ingegneri o matematici o comunque specializzati nel settore STEM.

Uno studio successivo potrebbe essere necessario per dimostrare che il fenomeno è presente a livello globale e non solo nei Paesi Bassi. Una delle zone prese in considerazione per proseguire la ricerca è la Silicon Valley, in California.

Gianluca Pedemonte